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Il segmento testuale Pietro Marchi è stato riconosciuto sulle nostre fonti cartacee. Questo tipo di spoglio lessicografico, registrazione dell'uso storicamente determinatosi a prescindere dall'eventuale successivo commento di indirizzo normatore, esegue il riconoscimento di ciò che stimiamo come significativo, sulla sola analisi dei segmenti testuali tra loro, senza obbligatoriamente avvalersi di vocabolarii precedentemente costituiti.
Nell'intera base dati, stimato come nome o segmento proprio è riscontrabile in 4Entità Multimediali , di cui in selezione 4 (Corpus autorizzato per utente: Spider generico. Modalità in atto filtro S.M.O.G.: CORPUS OGGETTO). Di seguito saranno mostrati i brani trascritti: da ciascun brano è possibile accedere all'oggetto integrale corrispondente. (provare ricerca full-text - campo «cerca» oppure campo «trascrizione» in ricerca avanzata - per eventuali ulteriori Entità Multimediali)


da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol V (R-S), p. 478

Brano: Seravezza

nico socialista versiliese presente al congresso di Genova del 1892, al commerciante Pietro Marchi, instancabile organizzatore politico e sindacale.

L’attività di Marchi, prima come segretario del Comitato provinciale edile (C.P.E.) sorto dalla fusione delle varie leghe di resistenza, poi come sindaco di Seravezza dalle elezioni del 1911 al fascismo, contribuì a fare della zona una roccaforte del socialismo riformistico. Per questo motivo, durante la fase di ripresa sindacale che ebbe come epicentro proprio le cave di marmo (sciopero dell’Altissimo nel 1910; sciopero “delle 8 ore”, nel 1913), sorsero accesi contrasti con gli anarcosindacalisti orientati dalla Camera del lavoro di Carrar[...]

[...], vennero duramente respinti i fascisti che avevano attaccato la casa della famiglia Paoli.

Guerra di liberazione

Lo sviluppo della lotta antifascista in Versilia (v.) dopo il 25 luglio

1943 dovette molto agli abitanti di Seravezza. Qui nacque, a opera di Gino Lombardi, il primo vero nucleo partigiano della provincia, denominatosi Cacciatori delle Alpi.

Con la nascita del C.L.N. di Seravezza si ebbe il rientro nella lotta politica di Pietro Marchi, chiamato a presiederlo. Nel giugno 1944 avvenne l’episodio di eroismo di Amos Paoli: il giovane, che nonostante fosse immobilizzato dalla poliomielite aveva partecipato all’intensa opera di sostegno all’attività partigiana, fiorita in casa sua, venne arrestato. Sottoposto a crudeli sevizie e nello stesso tempo lusingato con promesse di liberazione, fu condotto dai suoi aguzzini di fronte alla casa natia e qui gli fu rinnovata la promessa di immediato rilascio se avesse fatto i nomi dei compagni

di lotta. Ma Amos Paoli, per nulla intimorito, replicò sprezzantemente ai suoi carnefici che, i[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol VI (T-Z e appendice), p. 363

Brano: [...]n Comitato regionale delle Leghe di resistenza) .

Tutto il successivo periodo, fino al

lo scoppio della Prima guerra mondiale, vide il rafforzamento di questi organismi e lo sviluppo di lotte significative (sciopero delle cave Henraux sull’Altissimo nel 1910, sciopero “delle 8 ore” nel 1913), pur fra alterne vicende e tensioni polemiche tra socialisti riformisti e anarcosindacalisti per la direzione del movimento. Così, mentre il C.P.E. di Pietro Marchi, pur con la defezione di alcune leghe, manteneva una sostanziale egemonia sui lavoratori dell’intero bacino marmifero, a partire dal 1913 la Camera del lavoro di Viareggio aderiva all’U.S.L, la federazione anarcosindacalista.

Il socialismo versiliese intrattenne in quegli anni interessanti legami anche con quella parte del mondo della cultura che in Versilia trovò (per origine o per attrazione) la sua terra: dal già ricordato Lorenzo Viani allo scrittore Enrico Pea (18811958) e al poeta Ceccardo Roccatagliata Ceccardi (18721919). Fu in particolare l’avvocato Luigi Salvatori (v.) l’organizz[...]

[...]settembre, fu infine scoperta: i giovani comunisti furono arrestati e processati nel 1929 (ottenendo miti condanne, anche in ragione della minore età di molti degli imputati).

Un rilevamento della Direzione Generale di P.S., comunque, ancora segnalava, nell’autunno 1926, in provincia di Lucca, « il ricostituirsi di due piccoli centri comunisti a Viareggio e a Pesci a ».

A Seravezza (v.) l’antifascismo era organizzato intorno alla figura di Pietro Marchi, contro il quale si moltiplicarono minacce e anche accuse infamanti. Una tenace resistenza le squadre fasciste incontrarono nella piccola frazione di Riomagno,

363



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol VI (T-Z e appendice), p. 364

Brano: [...]le.

Soprattutto nella prima fase, il gruppo comunista fu combattuto tra le pressioni attivistiche (soprattutto dei “giovani”) e un certo attesismo (soprattutto degli “anziani”), per altro alimentato anche da diffidenza ideologica riguardo alla politica unitaria e all’alleanza con gli angloamericani, impostazione che prevalse finché non vennero stabiliti contatti con il Centro del partito.

A Seravezza fu invece molto influente il socialista Pietro Marchi, mentre nelle aree di più antica tradizione cattolica emergevano come diri

genti alcuni sacerdoti (don Alfredo Alessandrini fu presidente del C.L.N. di Camaiore e don Angeli del C.L.N. di Massarosa). In mancanza di una forte classe operaia, l’iniziativa dei C.L.N. sarà fiancheggiata dal lavoro politico di associazioni, quali il Fronte della Gioventù, i Gruppi di difesa della donna, i Comitati di difesa dei contadini, ecc..

L’obiettivo primario dei C.L.N. divenne sempre più quello di sostenere le formazioni partigiane, assicurando loro un adeguato sostegno politico e logistico. Nuclei di[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol VI (T-Z e appendice), p. 365

Brano: [...]ane, ossia caratterizzata daM’impiego di formazioni molto agili e in movimento continuo. La loro fine impose una riorganizzazione che coincise con una ripresa anche quantitativa dell’intero movimento partigiano versiliese.

La “Mulargia*

Un primo raggruppamento si ricostituì al comando di Lorenzo Bandelloni che, lasciato il monte Gabberi, si appostò sul monte Cavallo, più sicuro e più vicino a Seravezza, col cui C.L.N., guidato dall’esperto Pietro Marchi, stabilì rapporti privilegiati. Del gruppo faceva parte la maggioranza dei vecchi “Cacciatori” e ad esso si unì un nucleo guidato da Guido Vannucci di Viareggio.

Una seconda formazione si costituì sul monte Prana: la comanderà il fiorentino Marcello Garosi (v.) che, sfollato a Corsanico, vi aveva conosciuto lo studente pisano Giancarlo Taddei ed era entrato in contatto col Comitato militare del C.L.N. di Viareggio tramite don Aldo Alessandri. Questa nuova formazione, intitolata a Luigi Mulargia (v.), si rin

forzò con l’arrivo di un gruppo di partigiani stazzemesi comandati da Aristodemo[...]


Grazie ad un complesso algoritmo ideato in anni di riflessione epistemologica, scientifica e tecnica, dal termine Pietro Marchi, nel sottoinsieme prescelto del corpus autorizzato è possible visualizzare il seguente gramma di relazioni strutturali (ma in ciroscrivibili corpora storicamente determinati: non ce ne voglia l'autore dell'edizione critica del CLG di Saussure se azzardiamo per lo strumento un orizzonte ad uso semantico verso uno storicismo μετ´ἐπιστήμης...). I termini sono ordinati secondo somma della distanza con il termine prescelto e secondo peculiarità del termine, diagnosticando una basilare mappa delle associazioni di idee (associazione di ciò che l'algoritmo isola come segmenti - fissi se frequenti - di sintagmi stimabili come nomi) di una data cultura (in questa sede intesa riduttivamente come corpus di testi storicamente determinabili); nei prossimi mesi saranno sviluppati strumenti di comparazione booleana di insiemi di corpora circoscrivibili; applicazioni sul complessivo linguaggio storico naturale saranno altresì possibili.
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